Giovedì 16 Maggio 2013 08:39

Gender & The City

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Ha preso avvio il nuovo progetto di Sapereplurale, Gender & The City.

Finanziato dalla città di Torino nell’ambito del Progetto Urban – Cosa Succede in Barriera II – è un intervento di animazione culturale e sociale con un’ottica di genere nel quartiere Barriera di Milano, a Torino, oggetto di un articolato intervento di riqualificazione urbana.

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Perché?

L'approccio di genere è uno sguardo mainstreaming consolidato in ambito di progettazione e intervento sociale sia a livello nazionale sia comunitario europeo. Il genere è un costrutto sociale e culturale che influenza e connota non solo l'area di bisogni sociali specifici (legati a ruoli e compiti che dalla costruzione sociale del genere sono orientati, nel bene e nel male…), ma anche l'ambito relativo ai diritti, ai desideri e alle esperienze inerenti la qualità della vita, delle relazioni, della partecipazione attiva e creativa al proprio ambito sociale. Anche la dimensione dell'abitare un territorio, i suoi luoghi e tempi, e il suo tessuto relazionale sono a loro volta segnati dalle appartenenze di genere, che chiedono riconoscimento, protagonismo e voce, e concorrono a "disegnare le mappe" del territorio urbano e della sua organizzazione.

Si sono moltiplicate negli ulitmi anni reti e progettualità che puntano a valorizzare lo sguardo femminile sulla progettazione e gestione delle città, e a "mettere al lavoro" per un buon abitare e un buon convivere le culture e le pratiche delle donne. Basti ricordare esperienze consolidate a livello europeo e internazionale quali la Grassroots Women's International Academy (GWIA), la Huairou Commission, un network di organizzazioni di base delle donne sostenuta dall'ONU, il Program Committee on Building Gender Equality in Urban Life (GUD), l'UNDP Gender Team, programma ONU che promuove equità e pari opportunità e include anche i temi della lotta alla povertà, del diritto alla casa e della partecipazione alla governance del territorio, il programma ONU "Habitat", che ha tenuto il suo World Urban Forum dedicato al tema di genere a Napoli nell'autunno del 2012.

Gli aspetti dell'abitare "al femminile" che questi programmi e queste reti enfatizzano sono, sinteticamente: una pianificazione e progettazione urbana capace di recepire e rispondere a domande e bisogni delle donne nei diversi aspetti della vita sociale, individuale e famigliare; orientare le politiche urbane a rispondere a nuove criticità della vita delle donne, come le nuove povertà, i problemi dei nuclei monoparentali, le emergenze che seguono separazioni e divorzi, l'intermittenza dei lavori precari e le loro ricadute anche sulla gestione famigliare; il "ricomporre" le dimensioni del "pubblico" e del "privato" sia in ottica di genere che in generale per tutte e tutti, grazie alla rivoluzione che le donne hanno saputo portare criticando questa separazione e riformulandola oltre una dicotomia che non regge più, alla luce di un "privato" (per esempio la famiglia o i lavori di cura domestici) che assume finalmente dimensione politica; dare valore e investire sulle pratiche "grassrooted" delle donne, microfisica di azioni e relazioni che creano tessuto sociale e coesione e che devono avere cittadinanza e voce al pari di altre e più tradizionali modalità partecipative; promuovere il protagonismo delle donne nella comunità, nelle amministrazioni e nella governance del territorio. Il progetto si riconosce in questo approccio e vuole dare un contributo per (cominciare a) dipanare un filo rosso del protagonismo delle donne sul territorio di Barriera, partendo dal ricco patrimonio di realtà ed esperienze già attive, intervenendo nei diversi ambiti delle relazioni tra i generi, dell'educazione di genere, delle reti e pratiche solidali tra donne, della valorizzazione del loro associazionismo e delle potenzialità dei loro modi di aggregazione anche in riferimento alla sviluppo locale e alla cura degli spazi comuni. Già in non pochi luoghi della partecipazione attiva e dello sviluppo di comunità le donne - singole, in rete, associate o anche solo condomine - si sono dimostrate preziose attrici di coesione e dialogo, attive promotrici di reti sociali e di una "microfisica" della solidarietà che, in quanto preziosa risorsa, meritano attenzione, sostegno e luoghi per esprimersi. Questo è rilevabile anche nella storia dei diversi tavoli sociali e laboratori di quartiere in Barriera, dove le donne tradizionalmente hanno "tessuto" reti e relazioni nella dimensione del quotidiano e del vicinato, per esempio, rivelatesi solide nel tempo; e dove, tuttavia, non sempre è stato sufficiente ed efficace lo sforzo di dare "prospettiva e futuro" a queste pratiche, di metterle in sinergia, di promuoverne un protagonsimo più visibile e incisivo.

La finalità generale del progetto è quella di riconoscere, valorizzare e ampliare la partecipazione attiva delle donne alla vita del territorio di Barriera, promuovendo uno sguardo di genere sullo sviluppo locale e sui processi di coesione sociale nel quartiere, e sensibilizzando tutti e tutte sui temi della parità, dell'equità e del rispetto delle differenze. Il filo rosso di questo obiettivo generale si dipana dunque in dimensioni diverse, secondo diversi obiettivi specifici: partecipazione attiva, percorsi di educazione di genere; reti solidali, cura dei luoghi comunitari. Su quest'ultimo punto, luoghi diversi di Barriera saranno attraversati e investiti di azioni ed eventi; uno in particolare, il cortile della scuola Deledda - già luogo nel 2012 dell'attivazione della rete di associazioni e scuole LIBERE IN BARRIERA - sarà oggetto di cura e animazione, con la specifica "dedica", attraverso due murales e un calendario di attività, ai temi del rispetto delle differenze, delle pari opportunità e a migliori rapporti tra i generi.

Che cosa? 3 obiettivi, 11 azioni

  1. Promuovere la cittadinanza attiva e ampliare reti tra donne, sostenendone capacità di iniziativa dal basso e pratiche solidali; sensibilizzare popolazione, associazionismo e istituzioni allo sguardo di genere sulle politiche del territorio.
    Azioni:
    La piazza delle donne - Open Space Tecnology (OST): una discussione pubblica tra donne verso la creazione di una "Agenda di genere per Barriera" (ottobre 2013)
    Convegno “Gender&the city” - Esperienze di partecipazione e autorganizzazione delle donne nei quartieri torinesi e in altre città italiane (novembre 2013)
    L’arte e il mestiere. Le botteghe di donne artigiane di Barriera ospitano le opere di donne artiste: mostra diffusa e passeggiata collettiva tra le botteghe (marzo 2014)
  2. Riqualificare, animare e promuovere uno spazio di Barriera e destinarlo al tema delle buone relazioni tra i generi e delle pari opportunità. Il cortile della scuola Deledda, da "spazio a luogo": una riqualificazione e quattro appuntamenti aperti al quartiere.
    Azioni:
    Un murale, cento mani: attuazione partecipata da alunni, genitori, insegnanti e cittadini/e del primo murale nel cortile delle scuole Deledda/Birago, a cura del Museo di Rivoli
    Festa di prima estate 2013: inaugurazione del murale, Giocare con il genere, dinamiche, animazione e spettacoli per grandi e piccoli per ragionare giocando sul maschile e sul femminile. Percorso con le classi della scuola elementare e evento pubblico, animazione teatrale e spazio incontri aperto al quartiere, Cortile scuola Deledda (giugno 2013)
    Festa di prima estate 2014: Libere/i di crescere, dinamiche e animazione per grandi e piccoli per ragionare sul maschile e sul femminile. Animazione culturale, musica e spazio incontri aperto al quartiere. Cortile scuola Deledda (giugno 2014)
    Costituire e sostenere un Comitato di gestione del cortile Deledda tra insegnanti, genitori e famiglie (maggio 13-giugno 14)
    Contro la violenza alle donne. Iniziative 25 novembre 2013: festa di inaugurazione del secondo murale nel cortile Deledda dedicato alla libertà delle donne (NB l'effettuazione di questo secondo murale si basa su una diversa azione in corso di fund raising e crowdfunding ad opera di Sapereplurale e Rete Culturale Virginia, il presente progetto include solo l'evento pubblico della inuagurazione e le attività di animazione culturale in occasione del 25 novembre)
  3. Migliorare la convivenza, abbattere gli stereotipi e sensibilizzare uomini e donne, ragazzi e ragazze a un'educazione di genere; migliorare le relazioni tra i generi nelle diverse generazioni e culture.
    Azioni:
    Tra donne e uomini. Gruppo di lettura “Libere/i di crescere”. Parole e storie contro gli stereotipi di genere, Biblioteca Pirmo Levi (maggio giugno 2013)
    Tra donne e uomini. Crescere liberi, oltre gli stereotipi del maschile. Percorso educativo con alcune classi di studenti dell'istituto tecnico Birago, video intervento e evento pubblico finale aperto a scuole e territorio (gennaio-marzo 2014)
    Tra donne e uomini. Un calcio agli stereotipi. Torneo di calcio a squadre miste aperto a diverse generazioni (ottobre 2013)

Con chi?

Sapereplurale è capofila di un gruppo di partner del territorio:

  • Circolo Didattico Ilaria Alpi
  • Teatro Carillon
  • Donne&Futuro
  • Biblioteca Civica Primo Levi
  • Istituto Tecnico Birago
  • Rete culturale Virginia
  • Videocommunity
  • ADS Centrocampo
  • Collaborazioni: Action Aid

I primi appuntamenti