Lunedì, Ottobre 07, 2024
Saperi, competenze, pratiche e narrazioni nel sociale
E-mail: segreteria@sapereplurale.net
Associazione di promozione sociale
Sono scaricabili integralmente gli atti del Seminario "Violenza di genere e populismo penale", che si è tenuto a Torino il 21 novembre presso la Sala Bobbio, organizzato da CCVD (Coordinamento Contro la Violenza sulle Donne), Sapereplurale e Amaryllus Onlus, in collaborazione con CIRSDE (Centro Interdisciplinare di Ricerca e Studio delle Donne e di Genere) con il patrocinio della Città di Torino
Giovedì 19 dicembre ore 18:30 - Sala 900 Polo del ‘900, Torino
Speciale Letter@21 “LiberAzioni 2019”: reading e dibattito
Letter@21, rivista dal carcere di Torino, presenta i dieci racconti finalisti del concorso nazionale di
scrittura del festival delle arti dentro e fuori “LiberAzioni 2019”. Un’occasione per riflettere su
come l’inclusione e la cultura possano abbattere i muri che separano i territori. Il carcere dal
“fuori”, le periferie dal centro.
Intervengono Monica Cristina Gallo (Garante dei diritti delle persone private della libertà Comune di
Torino), Bruno Mellano (Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà Regione
Piemonte), Georges Tabacchi (Co-diretore Biennale della Prossimità e Presidente Consorzio Sociale Abele
Lavoro), Susanna Ronconi (Associazione Sapereplurale) e Valentina Noya (direttrice festival LiberAzioni).
Letture a cura dell’Associazione Quinto Polo.
Quest’anno per il concorso “Io sono tanti, tante”, ideato e curato dalla Cooperativa ETA BETA e
dall’Associazione Sapereplurale, all’interno del festival delle arti dentro e fuori LiberAzioni (progetto
finanziato con il Programma AxTO), sono stati più di cinquanta i racconti pervenuti dalle carceri di tutta
Italia. Dieci i racconti finalisti selezionati per essere sottoposti al giudizio di tre giurie: mista, composta da
professionisti del settore e detenuti dell’alta sicurezza della Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di
Torino; popolare, con i partecipanti al laboratorio di scrittura autobiografica tenutosi presso la Biblioteca
Civica “Cognasso” di Torino e dell’Associazione Informazione per il premio Diritti Globali.
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Leggi il comunicato stampa
Visita il sito di Lettera21 per scaricare il numero speciale con i racconti e gli altri numeri della rivista
CCVD (Coordinamento Cittadino contro la Violenza sulle Donne, Città di Torino) – Gruppo Formazione
Si vanno moltiplicando negli ultimi mesi prese di posizione, proposte legislative e proclami sui media, da parte delle forze governative e non, relativi alla risposta legislativa e penale alla violenza contro le donne. Si tratta di proposte basate sull’aumento delle pene di fattispecie di reato già sanzionate dal codice penale e di istituzione di nuove fattispecie di reato, fino alla presentazione di misure destinate a reprimere i responsabili di violenza sul piano psicofisico (come nel caso della cosiddetta castrazione fisica).
Il populismo penale
Definiamo questa tendenza in atto nel campo dei reati contro le donne del tutto interna al populismo penale che affligge oggi molte altre aree della vita sociale e dei comportamenti umani. Il populismo penale è quella modalità del discorso pubblico e dell’azione politica secondo cui il codice penale si candida a strumento di governo di fenomeni sociali complessi, in un processo di semplificazione in cui repressione e controllo penale pervasivo dovrebbero portare, secondo una retorica securitaria, al risultato di una maggiore sicurezza per la maggioranza della popolazione grazie all’isolamento e alla penalizzazione di alcune minoranze “nemiche” della convivenza sociale. Porta con sé non solo più penalizzazione e incarcerazione, nella totale assenza di ogni evidenza su una sua supposta efficacia (il potere deterrente di queste misure si è ampiamente dimostrato nullo) ma ha come inevitabile conseguenza l’abbassamento generale delle garanzie e delle tutele costituzionali e, come risultato strategico, un indebolimento delle politiche di coesione sociale. La risposta punitiva infatti rappresenta uno strumento solo apparentemente risolutore, proprio perché recepito in maniera energica, perché sul piano comunicativo semplice, facilmente comprensibile a tutti nella sua elementare simbologia. Questo processo verso uno “stato penale” sta avvenendo in diversi ambiti e coinvolge diversi soggetti. Esso incorpora pulsioni vendicative e sentimenti di indignazione morale diffusi a livello popolare e esime la politica dalla ricerca di strategie di intervento più onerose e tecnicamente più appropriate. Per la violenza di genere, tutto ciò sta avvenendo in nome delle donne, la cui “difesa” diventa argomento strumentale.
Perché ci riguarda
L’appello alla previsione di più reati, a pene più lunghe, al richiamo all’applicazione di misure cautelari detentive, fino alla patologizzazione della violenza di genere e alla sua “cura” per via chimica, non serve ed anzi nuoce alle donne.
Non serve alle donne, il populismo penale: perché grazie anche al lavoro portato avanti in tutti questi anni da noi le leggi ci sono oggi, le fattispecie di reato anche e le pene previste sono adeguate, e anzi in alcuni casi, nella graduatoria europea, non sono certo le più miti. Se ci sono delle criticità, esse a volte sono state rilevate nell’applicazione di queste leggi e delle sanzioni: ma questo è un problema culturale e sociale, non normativo, non è con la previsione dell’inasprimento delle pene che riusciremo a creare le condizioni per un cambiamento “nel sentire” che necessita quando il tema è quello della violenza di genere. Abbiamo bisogno, invece, di un sistema normativo positivo, che prima di tutto promuova e garantisca concretamente la promozione di diritti e condizioni sociali funzionali a prevenire la violenza. E, non secondariamente, di un sistema che resti attento e vigile verso garanzie e tutele: per noi e per tutti.
Nuoce alle donne, il populismo penale: perché sta dentro a un paradigma secondo cui la violenza di genere è la somma di comportamenti criminali e/o patologici singoli, invece di essere – come è – una questione strutturale, di modello patriarcale della società, di rapporti di potere asimmetrici tra generi. Alle donne servono buone leggi che sanzionino i reati che subiscono, ma non serve la retorica di un “governo penale delle questioni di genere”.
Formazione, consapevolezza, pensiero critico
Siamo consapevoli dei rischi – per le donne e per tutti – che il populismo penale porta con sé sul piano della civiltà giuridica, del diritto e dei diritti, e dell’inganno su cui si basa per quanto attiene alle politiche di genere. Crediamo che la voce di una realtà come il CCVD sia voce autorevole, per competenza, sapere, impegno e pluralismo, e che vada spesa nella direzione della produzione di un approfondimento e di una consapevolezza critica. Per questo, proponiamo di organizzare un seminario, nella settimana del 25 novembre, che faccia chiarezza su questi temi e offra una opportunità formativa a quanti/e operano nel settore, alle associazioni, alle e agli operatori, alla cittadinanza tutta.
Scarica la locandina del seminario
PER NON DIMENTICARE. Racconti dalla notte dell'incendio
In occasione dei 30 anni dall'incendio del 3 giugno 1989 al carcere delle Vallette di Torino
Spettacolo di teatro/canzone
con il gruppo vocale gli Abbaini
regia e voce narrante Olivia Buttafarro
direzione artistica Floriana D’Andrea
azioni sceniche Matteo Squillari
chitarra e voce Giovanni Acchiardi
Con il patrocinio della Città di Torino
In collaborazione con Cecchi Point Casa del Quartiere e Associazione Aurea
Salone delle Arti - Hub Cecchi Point - Via Cecchi 17, Torino - ore 20.45
Ingresso libero fino a esaurimento posti
Leggi la ricostruzione dei fatti
Leggi la cronologia dell'incendio
Leggi i racconti della notte dell'incendio
Leggi la sentenza
Il Progetto LiberAzioni – Arti dentro e fuori dal carcere coinvolge persone detenute e persone libere.
SaperePlurale, come nella prima edizione, in collaborazione con la Cooperativa Etabeta, ha promosso e organizzato il concorso di scrittura di racconti brevi dedicato alle persone detenute in tutta Italia.
Il tema del concorso, per questa edizione, è stato: IO SONO TANTI/E. Tutti/e quelli/e che sono stato/a, sono e sarò
Sono stati selezionati 10 racconti finalisti e ora sono al lavoro tre giurie:
La premiazione avverrà il 20 ottobre 2019, nell’ambito del festival LiberAzioni, a Torino
Tutte le informazioni sulle giurie e sul Festival sulla pagina Facebook del Festival
Vedi il programma completo del Festival
Si sono conclusi anche i due laboratori autobiografici curati da Sapereplurale con Coop Etabeta, uno all’interno del carcere torinese, nelle sezioni femminili, e uno nel quartiere delle Vallette: le scritture, condotte sui medesimi temi, saranno nuova occasione di incontro e dialogo tra interno e esterno. Anche il tema dei laboratori è: IO SONO TANTI/E, centrato sulla molteplicità dell’io e sulle identità “in movimento”.
Leggi/scarica il booklet che illustra il lavoro del laboratorio con le donne detenute
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